C’erano una volta i diritti dei bambini a cura dell’ Avv. Denise Serena Albano

 

C’erano una volta i diritti dei bambini

Diceva Eglantyne Jebb : “L’umanità deve mettere a disposizione dei bambini il meglio di quanto possiede”.

Oggi l’umanità sta mostrando ai bambini il volto peggiore di sé; l’umanità è il mostro che di notte fa paura e non c’è riparo, nemmeno tra le braccia dei propri genitori che schiavi, a loro volta, della paura anziché proteggere mettono in pericolo, seppur inconsapevolmente.

Ed allora, si assiste alle “premiazioni” con tanto di stellette al petto e palloncini perché il “bimbo eroe” si è sottoposto – per volere dei grandi- alla sperimentazione e finalmente può giocare libero insieme agli altri. E per far credere che tutto ciò sia bello, qualcuno del settore pubblico sanitario, si è inventato pure i fumetti a colori dove un bimbo stringe la mano ad una siringa.

E poi ci sono quelle mamme e quei papà che, etichettati aprioristicamente da questa società becera senza più umanità, sono talmente “irresponsabili” da determinare con la loro “disobbedienza” l’esclusione dei propri figli dalla vita sociale.

Ben gli sta a questi ragazzini, esclusi dalle lezioni in presenza, dalle attività sportive, ludiche o ricreative, perché se sono tagliati fuori è conseguenza delle scelte dei loro genitori; anzi, più precisamente, le esclusioni da attività extrascolastiche sono “l’inevitabile effetto di una scelta dei genitori” secondo il Garante dei Minori.

Eppure, oltre trent’anni fa e precisamente il 20 novembre del 1989 veniva approvata la Convenzione sui diritti dell’infanzia dell’ONU e cioè il trattato sui diritti umani più ratificato nella storia.

La Convenzione riconosce i bambini, le bambine e gli adolescenti quali titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici inalienabili e li vuole attivamente partecipi di tutte le decisioni che li riguardano.

Si legge di principi di non discriminazione, dell’interesse superiore del bambino, del diritto alla vita e del diritto all’ascolto mentre il Governo attraverso una normativa discriminatoria, partorita dopo una lunga e martellante propaganda, degna di un vero e proprio Stato totalitario, nega ai minori lo stesso diritto alla “vita”.

In un sistema così articolato, la scuola non è più il principale luogo di inclusione ove ciascun individuo attraverso l’istruzione viene messo nelle condizioni di sviluppare la propria personalità, ma è un “focolaio” di burocrati attenti a verificare chi è vaccinato e chi no, chi può stare in classe e chi, invece, seguirà la lezione da casa, il tutto sorvegliando scrupolosamente che le mascherine siano a loro posto mai sotto il naso, sarebbe gravissimo per la salute collettiva.

E per restare in tema, anziché studiare “il Mito della Caverna” di Platone (che è evidentemente roba vecchia) pare ci sia un capitolo, edito Mondadori, che tratta proprio delle vaccinazioni anti-Covid.

Si vogliono spegnere le menti delle future generazioni, sta a tutti noi mantenere la fiaccola accesa.

Avv. Denise Serena Albano

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