Una storia incoraggiante- a cura di Avv. Emilio De Stefano


Avv. Emilio De Stefano
Responsabile del Coordinamento Sport e Minori
Avvocati Liberi

Marco (nome di fantasia) è un giovane e promettente calciatore friulano; ha diciassette anni. E’ sano. Non ha mai avuto il Covid-19 né ha mai consentito che gli si iniettasse il miracoloso siero genico che lo preservasse dal contagio: … anzi, dalla malattia grave; … anzi dalla malattia e, quindi, che lo salvasse dalla morte; … anzi che gli evitasse il ricovero in terapia intensiva; … anzi, il semplice ricovero.

Marco è anche fortunato! Ha due genitori che lo sostengono in questa sua scelta; che la pensano esattamente come lui e che, come lui, non si sono mai fatti punturare!

Come tutti, anche Marco ha subito le assurde restrizioni anti-covid-19 che, sin dal marzo 2020, il governo Conte ha illegittimamente disposto con plurimi ed illegittimi D.P.C.M. e cui si è subito uniformato il governo Draghi, sebbene usando, questa volta, uno strumento legislativo: quei D.L. che il Parlamento, sistematicamente -e vergognosamente- ha sempre convertito in legge.

Ma ecco che il 24 dicembre 2021, in uno di queste ignobili “leggi governative”, oltre alla proroga dello stato di emergenza al 31 marzo 2022, viene stabilito l’assurdo: fino a tale data, sarà necessario possedere la “certificazione verde rafforzata” per praticare sport di squadra al chiuso e per accedere alle aree adibite a spogliatoi e docce in genere.

Marco ne viene informato; va in panico; non sa come fare; dopo la scuola, il calcio è, da sempre, la sua passione; calcare quel rettangolo verde così perfetto, condividerlo con i compagni, calpestarlo con gli atleti delle altre squadre in frenetiche e leali sfide, sognare di scuotere la rete bianca della porta degli ospiti, per Marco, non ha eguali; il calcio e lo studio gli alimentano quell’ambizione necessaria alla sua realizzazione, presente e futura; il calcio, poi, gli incute gioia, lo fa sentire felice, gli procura amicizie vere: lo rende libero! Lo studio, invece, lo rende consapevole, razionale, critico: ancora più libero!

I genitori di Marco sono altrettanto allarmati; in un primo momento, non sanno come fare. Poi decidono di confrontarsi con i dirigenti dell’Associazione Sportiva Dilettantistica frequentata dal loro figliolo ma, c’è poco da fare: senza “super green pass” niente spogliatoi, niente doccia; quindi, niente calcio: si, perché in Friuli, d’inverno, fa un freddo cane; senza spogliarsi al caldo e senza poter fare una doccia bollente, si sa, ci si ammala di sicuro!

Marco, però, non ci sta!

La sua passione per il calcio è illimitata e va comunque al campo; piove, fa freddo ma… si sveste ugualmente (può farlo, è all’esterno degli spogliatoi), indossa la tuta da allenamento, raggiunge i suoi amici; è felice ma… quella felicità, sino a qualche giorno prima, gratuita, come quella dei suoi compagni, improvvisamente gli costava un prezzo: era divenuta difficile da raggiungere e da vivere, diversa da quella dei suoi compagni “vaccinati”; si, discriminatoria!

Passano i giorni e Marco continua a recarsi agli allenamenti svestendosi all’agghiaccio e tornando a casa sudato e infreddolito per non poter la doccia al campo: il freddo intenso gli gela il sudore sulla pelle.

E’ da qualche giorno, però, che qualcuno dello staff tecnico dell’A.S.D. osserva questo ragazzo che, a costo di continuare a perseguire il suo sogno sportivo ed a praticare la passione per il calcio, è disposto a sfidare il freddo intenso dell’inverno friulano. Questo “qualcuno”, forse, ne è impietosito o forse –come vogliamo credere- non approva quelle assurde ed inutili norme, prive di valore scientifico, irrazionali, antidemocratiche e “di regime”; ecco, allora, che lo chiama, gli parla, gli dice di anticiparsi sull’orario di inizio degli allenamenti e, una volta terminati, di attendere che l’ultimo compagno di squadra liberi spogliatoi e docce, così da potervi accedere, svestirsi e fare anche una doccia calda! Gli raccomanda anche di guardarsi da occhi indiscreti.

Marco si adegua subito; quei consigli gli ridanno fiducia, lo fanno sentire di nuovo come i suoi compagni, è felice! Non conta che sarà costretto a sopportare notevoli ritardi che lo costringeranno a studiare qualche ora in più la sera: non avrà più freddo!

Purtroppo, però, dopo pochi giorni, qualcuno, nell’ombra, si accorge di lui!

E’ un qualcuno che non ci sta; che, ligio alle regole del regime o semplicemente dotato di una buona dose di invidia (Marco è bravo a giocare al calcio, l’abbiamo detto?), decide di denunziare quanto visto; e di farlo in forma anonima, vigliaccamente.

La procura federale della F.I.D.C. apre un procedimento contro Marco (si, è così, ecco un’altra vergogna: le denunzie anonime e vili, in Italia, valgono quanto quelle sottoscritte e coraggiose). L’avvio dell’indagine viene notificato ai suoi genitori. Altro panico! La carriera sportiva di Marco è in serio pericolo! I suoi sogni rischiano di essere infranti per motivi disciplinari e in maniera ingiusta, subdola, vigliacca! Ma si sente innocente! Lo è!

E’ un poco di tempo che la madre di Marco segue un’associazione di avvocati che, sin dall’inizio della pantomima Covid-19, si batte contro il regime autoritario del governo e che, in nome della Pandemia, dietro il ricatto inoculativo del siero genico, impedisce l’esercizio di quelle libertà individuali che, prima, gli avi di Marco, coraggiosi patrioti italiani, hanno conquistato col sangue e che, poco tempo dopo, i padri costituenti della sua patria hanno consacrato nella Costituzione repubblicana.

Questa associazione si chiama “ALI – Avvocati liberi” ed ha uno specifico Dipartimento dello Sport e dei Minori.

E allora la madre di Marco contatta l’Associazione, ne riscontra l’immediata disponibilità ad aiutarla; ne ottiene, quindi, una linea difensiva da seguire; linea concordata con una valente professionista di Udine, l’avv. Mariastefania (se ne omette il cognome per evitare che la vicenda venga individuata).

Il procedimento disciplinare si svolge secondo le regole federali; vengono ascoltati i dirigenti; quindi, Marco, accompagnato dall’avv. Mariastefania; viene sentito e viene difeso secondo la linea concordata

In attesa della decisione della procura federale, i giorni che trascorrono, come è facile immaginare, sono giorni pieni di ansie, di paure, di timori per tutti, specie per Marco.

Finalmente, verso la fine di luglio scorso, viene notificato l’esito delle indagini: la procura federale comunica che “non sono emerse fattispecie di rilievo disciplinare. Pertanto … é stata disposta l’archiviazione del procedimento…”.

E’ la fine di un incubo!

Marco può continuare a coltivare il suo sogno sportivo: quello di diventare un campione di calcio! Giustizia è fatta! La libertà di un giovane campione, sano ed integro, ha vinto sull’ipocrisia, sull’ingiustizia, sulla viltà! Il suo corpo è rimasto integro, puro, sano: è proprio il corpo di un campione; un campione che ha dimostrato di avere anche un animo nobile, incorruttibile, coraggioso: proprio come quello che un campione deve avere!

Marco e i suoi genitori sono finalmente felici! Anche gli Avvocati Liberi lo sono; e lo sono per Marco, ovviamente! Ma gli Avvocati Liberi si sentono anche fieri; orgogliosi che l’impegno gratuito e disinteressato profuso a tutela della Costituzione e delle libertà individuali –nella specie sportive- è stato proficuo, ha raggiunto lo scopo, ha restituito giustizia, libertà e voglia di vivere ad un giovane atleta, ingiustamente e vigliaccamente discriminato e denunziato per aver giustamente violato “regole” illiberali e dittatoriali, adottate dal regime di un governo composto da membri ignoranti, criminali e prezzolati, coadiuvato da un Parlamento di “inutili”!

Ma, purtroppo, gli Avvocati Liberi sono consapevoli che… giustizia non è ancora fatta!

Sono ancora tante le persone che, nei vari settori della vita lavorativa e sociale subiscono soprusi, discriminazioni, ingiustizie; che perdono il lavoro, la retribuzione, il sostentamento primario ed essenziale; persone che hanno estremo bisogno di aiuto!

E’ per questo che gli Avvocati Liberi ci sono e ci saranno!

Solo quando i tiranni verranno sconfitti e le norme di regime verranno abrogate; solo quando la Costituzione repubblicana tornerà ad essere il faro illuminante di tutte le leggi e gli individui si riapproprieranno delle loro libertà fondamentali; solo quando verrà fatta Giustizia (che non può non esser fatta), gli Avvocati Liberi potranno dire di aver terminato la loro missione, e l’avranno terminata vittoriosamente!

W lo sport! W il calcio! W i nostri giovani! W la libertà! W la vita!

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