Il Governo ha tolto la mascherina – a cura dell’ Avv. Andrea Viel


” L’occhio di Sauron che tutto vede”
Con nota n. 2992-P-17/02/2022 a firma del Capo di Gabinetto Tiziana Coccoluto, il Ministero della Salute rende palese ciò che, sino ad oggi, solo chi aveva deciso di mettersi la mascherina anche sugli occhi non aveva ancora realizzato: non esiste alcun intento antipandemico e di tutela della salute della collettività dietro le mosse di questi orchi, ma solo la precisa volontà di distruggere gli uomini che non si sono ancora piegati al potere dell’Oscuro Signore della finanza internazionale.
Prendendo le mosse da un quesito posto non da Nino Frassica, ma nientepopodimeno che dalla , in merito alla possibilità o meno di riammettere in servizio gli operatori sanitari sospesi e successivamente guariti dal Covid 19, con un fine ed articolato ragionamento giuridico degno del miglior Azzeccagarbugli di Manzoniana memoria, il Ministero rammenta al proprio ipnotizzato palcoscenico di sudditi che, poiché il D.L. 44/2021 prevede solo la triplice foratura come condizione per poter esser riammessi in servizio, il fatto di aver acquisito una immunità naturale non basta per rientrare nel cerchio dei Giusti.
Eppure, quella immunità naturale è fatto scientificamente provato e notorio che è molto più efficace della immunità da vaccino (ed in effetti, forse, anche una minestrina lo è) al punto che quella guarigione costituisce uno dei presupposti per conseguire, addirittura, il passaporto verdissimo-che-più-verde-non-si-può.
Stando invece alla profonda disamina offerta dal Capo del Gabinetto, poiché il legislatore si è “dimenticato” di inserire la guarigione tra le condizioni per rientrare nell’Empireo, l’alternativa è o il buco o la vita!
In fondo, per togliere il profondo dubbio Amletico alla Federazione, sarebbe bastato rivolgersi ad uno studente del terzo anno di Ragioneria, il quale sa bene che, ai sensi dell’art. 12 “preleggi”, le leggi vanno interpretate mediante l’analisi del “significato delle parole, secondo la connessione di esse” e della “intenzione del legislatore”; a quel punto, andando a ricercare le motivazioni dell’intento del legislatore, proprio nel preambolo del D.L. si sarebbe certamente potuto realizzare che le ragioni, quanto meno dichiarate, di quell’intervento legislativo risiedevano ne “l’evolversi della situazione epidemiologica e il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia” e nella “straordinaria necessità e urgenza di integrare il quadro delle vigenti misure di contenimento alla diffusione del predetto virus, adottando adeguate e immediate misure di prevenzione e contrasto all’aggravamento dell’emergenza epidemiologica.
E se queste sono “le intenzioni del legislatore”, l’aspirante ed astuto ragioniere avrebbe concluso che, anche se non hai i tre buchi tatuati nell’avambraccio, ma hai -come i Monatti- gli anticorpi prodotti da madre natura, puoi abbandonare a buon diritto la schiera degli untori e risorgere per qualche mese alla vita civile.
Con buona pace di Azzeccagarbugli.
Il Governo, però, si è finalmente tolto la mascherina ed è apparso al pubblico pagante con il suo vero volto nero, da un lato, comprimendo ancor di più, immotivatamente, il diritto fondante del patto tra cittadini, ossia il lavoro, e dall’altro, creando un’ulteriore discriminazione tra i discriminati, che fa sì che chi ha avuto il Covid, tra gli operatori sanitari sospesi, non potrà decidere di (non) bucarsi prima di quattro mesi dalla guarigione, al contrario di chi non si è ammalato, che ogni giorno potrà (non) prendere questa decisione. Non ci sono più alibi per nessuno.
Ora gli occhi di Sauron sono visibili a tutti. Questo è il tempo delle scelte definitive: o con gli Orchi o con gli Hobbit.
Un Hobbit.

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