2021.12.14 – L’ESPROPRIO DEI BAMBINI – di Angelo Di Lorenzo

 

Lo Stato ha perso completamente la bussola, non è più un porto sicuro ma diventa il primo vero pericolo per l’unità delle famiglie e per una convivenza pacifica e democratica della cittadinanza.

In questi due anni abbiamo assistito a tutto e di più; oggi siamo stanchi di ripetere le stesse doglianze, oramai diventate un mal comune con cui stiamo imparando a convivere, un mantra a tutto tondo che ha esaurito gli argomenti, non ci sono più profili inesplorati né verità da scoprire.

E siccome il popolo italiano ha le spalle larghe ed è abituato a cavarsela in qualche modo, vedremo se anche dopo quest’ultima novità si continuerà a fare spalluccia e farsi scivolare addosso le preoccupazioni.

Da essere umano, da genitore, da cittadino e da giurista mi sto vergognando di essere italiano, anzi, per la precisione, mi sto vergognando di avere concittadini che si dicano italiani quando dimostrano di appartenere al mondo dei regimi fasciocomunisti, delle prepotenze, dei superficiali e dei kapò.

Questa non è la nostra Italia e questo non è il Paese in cui possiamo vivere. Non in questo modo.

C’è solo da augurarsi che il silenzio della società civile e giuridica sia frutto di ignoranza (certo la consolazione sarebbe comunque di poco conto) per una novella passata sotto traccia che grida vendetta.

Il misfatto è accaduto con la Delega al Governo per la riforma del processo civile che ha modificato direttamente l’articolo 403 c.c. con il quale, a decorrere dal 24 dicembre 2021 (ironia della sorte) basteranno appena 24 ore per allontanare un bambino dai propri genitori.

Il punto 27 della Legge Delega n. 206, pubblicata in Gazzetta il 9 Dicembre 2021, modifica l’art 403 c.c., attribuisce alla “autorità” il potere di separare i figli da uno o da entrambi i genitori, in tutti quei casi in cui ritenga che in quella famiglia il minore sia  “…esposto a pregiudizio o pericolo per la sua incolumità psico-fisica”.

In questo contesto generico e fumoso potrebbe rientrare un’amplissima casistica, paradossalmente anche il caso di genitori che non facciano praticare sport al figlio oppure, ad esempio, il caso di una scelta terapeutica o sanitaria piuttosto che un’altra.

Il pericolo è evidente e la prospettiva è inquietante.

Tutti i genitori italiani di figli minorenni sono sotto esame, sotto il controllo dello Stato, che vigila su di loro affinché crescano e curino i loro figli nel modo stabilito dal governo.

In questo contesto anche la potestà genitoriale non è più liberamente esercitabile, perché sottoposta alla continua sorveglianza di una “autorità” imprecisata che, in una vastità di situazioni disomogenee, potrebbe usare tale potere sulla base di una percezione, della propria convinzione, opinione o ideologia, i cui motivi nemmeno dovrebbe esplicitare più di tanto, anzi, basterà una “sintetica relazione che descrive i motivi dell’intervento a tutela del minore”.

Dunque le “autorità” avranno il potere di sostituirsi ai genitori nella valutazione di ciò che è o non è d’interesse per i loro figli, sostituirsi alle scelte di vita, quotidiane o sanitarie, posto che tutto rientra nel benessere psico-fisico di un giovane durante la sua crescita, esercitando l’imperio senza darne troppo conto ed in assenza di condizioni oggettivamente o soggettivamente gravi, attuali e concrete (la norma, nella sua versione antecedente alla modifica, prevedeva la possibilità di intervento solo “quando il minore  è  moralmente  o materialmente  abbandonato  o  è  allevato  in  locali  insalubri  o pericolosi, oppure da persone per negligenza, immoralità,  ignoranza o per altri motivi incapaci di provvedere  all’educazione di lui”).

In questo modo le autorità più disparate ― scuola, pediatra, servizi sociali, polizia, pm, etc ― potranno disporre “a piacimento” la sottrazione del minore ai genitori, arrivando a toccare l’apice della negazione della legalità, dello stato di diritto e della famiglia.

Si preparano tempi bui, nei quali dovremo difendere i nostri figli non solo da chi manifesta il proposito di toglierceli ma, soprattutto, dalle vie di fatto.

Consigliamo di prestare molta attenzione nell’evitare quelle situazioni in cui si possa prendere nota (a scuola o in altri luoghi di comunità), anche attraverso informazioni assunte direttamente dai bambini, delle posizioni scettiche riguardo i vaccini da parte dei genitori. Oggi il tema caldo è quello sanitario, domani?

È il momento di fare fronte comune, almeno su questo, ma se continueremo a vivere alla giornata e curarci nei nostri orticelli, presto ci troveremo espropriati di tutto, della famiglia, della casa e dei nostri amati bambini.

 

 

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