Abbiamo diffidato l’università di Roma 3 a non procedere alla sperimentazione sull’identità sessuale dei minori che si è annunciata per il 28 settembre 2024.
Di seguito condividiamo la nostra diffida, cui il Rettore ha dato seguito fermando il laboratorio.
Qui il comunicato di ALI il giorno stesso dell’incombenza annullata.
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Ringraziamo l’Università Roma 3 per il buon senso di aver ascoltato l’appello di Avvocati Liberi, del Comitato Difesa Minori, del collega Prof. Gianfrancesco Vecchio e di tutti coloro che hanno chiesto a gran voce di non svolgere alcuna ricerca di genderismo sui bambini in età pediatrica.
L’evento programmato per oggi 28 settembre 2024 non si è tenuto nei modi annunciati, i bambini non sono stati “ascoltati” e il laboratorio è stato fermato.
Ci congratuliamo con il Rettore dell’Università di Roma 3 nell’aver rilevato la necessità di maggiore prudenza e delicatezza nell’approccio ad un progetto di ricerca come quello oggetto di pubblicazione, nelle cui intenzioni si annidavano pericolose forme di condizionamento e suggestione di soggetti incapaci, naturalmente e legalmente, in ordine ad una identità sessuale chiaramente ancora in fieri.
Perciò l’unico ascolto che ci è stato oggi è quello dell’Università Roma 3, cui tributiamo il nostro plauso per l’onestà intellettuale nell’aver compreso le riserve sollevate da professionisti, media e società civile nonchè per la sensibilità dimostrata al “best interest” del minore.
Un ringraziamento particolare lo rivolgiamo a tutti coloro che hanno contribuito a fermare questo pericoloso precedente, #difesaminori #provita #adv #profvecchio #profbaldini #barbarabalanzoni #ugofuoco #paololanzi #comitatoCIADTM
Qui invece la nostra diffida del giorno prima.
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Spett.le Università Roma 3,
abbiamo appreso dal comunicato apparso a questo link che l’Università di Roma 3 avrebbe contribuito “scientificamente” ad una ricerca/laboratorio avente ad oggetto il fenomeno del genderismo tra i giovani, proponendosi di condurre la sperimentazione e di esporre minori dai cinque anni in su ad un imprecisato ascolto sulla propria identità sessuale per supposti fini di indagine scientifica. È appena il caso di informarvi che come risulta nell’articolo pubblicato su Pediatria (numero 10-11–ottobre-novembre 2021 – pag. 8), condiviso dalla Società Italiana di Pediatria, la cosiddetta disforia di genere “… nell’età evolutiva è un tema molto complesso perché anche se un bambino o una bambina mostrassero tendenze tipicamente assimilabili alla DG [Disforia di Genere], potrebbero non manifestarle nell’età adolescenziale o adulta e, dunque, c’è da prestare molta attenzione al fattore temporale”.
Sulla base delle convenzioni internazionali a tutela del Fanciullo, delle norme nazionali civili e penali, delle norme sul trattamento dei dati personali super-sensibili nonché degli interessi psico-fisici del minore, l’ascolto di un minore su simili tematiche potrebbe essere assunto esclusivamente con le procedure previste dalla legge.
Si ricorda per le vie brevi che l’audizione dei minori è prevista solo:
- per soggetti maggiori di anni quattordici o se di età inferiore,
- sulla base della disposizione del Giudice, sussistendone indici di abuso ovvero
- sia accertata una “maturità” sufficiente per comprendere l’oggetto dell’interlocuzione.
Posto quanto sopra, siccome nel comunicato cui replichiamo non è stato in alcun modo specificata la modalità di tale “ascolto”, se lo stesso sia stato autorizzato dai tutori e/o dal Giudice Tutelare ed, inoltre, se sia stato predisposto il necessario “ambiente protetto”, siamo a richiedervi:
a) gli estremi dell’autorizzazione;
b) i soggetti conducenti l’ascolto con le specifiche professionalità interessate;
c) se le attività che Vi siete proposti di espletare siano dirette ad un pubblico (più o meno circoscritto) o siano riservate agli addetti ai lavori.
Guardando al comunicato informativo da Voi predisposto con registro ludico e con la centralità di piccoli bimbi, sorge subito il plausibile dubbio che le attività che intendete porre in essere si pongano in contrasto con il superiore interesse dei minori eventualmente sottoposti a laboratori.
In considerazione di quanto detto, portiamo alla Vostra attenzione (ed anche al Comitato etico dell’Università) il nostro biasimo per l’assenso prestato ad una sperimentazione (come il termine “laboratorio” indica) da svolgersi su bambini e addirittura sulla loro identità sessuale, naturalmente rapportata alla immaturità cognitiva e alla vulnerabilità emozionale e psicologica dei bambini, spiccatamente inclini ad essere suggestionati e manipolati dall’ambiente e dalle aspettative degli adulti.
Siamo pertanto a richiedere con fermezza di non procedere all’incombenza di ascolto annunciata per il 28 settembre 2024 alle ore 10:00 rappresentandoVi che, in difetto, saremo costretti a rilevare l’induzione del minore alla commissione di atti potenzialmente pregiudizievoli per la propria privacy e per la propria integrità psico-fisica, denunciando all’Autorità giudiziaria la sospetta circonvenzione di incapaci da parte di chi porterà a compimento tali pratiche nonostante la presente diffida
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