

La martellante campagna mediatica finalizzata alla somministrazione in molti reparti di ostetricia o nei punti nascita dell’anticorpo monoclonale (definito erroneamente “vaccino”) contro la bronchiolite altrimenti detta virus respiratorio sinciziale umano (RSV) per tutti i neonati venuti alla luce dal 1.11. 2024, ha fatto sorgere nei futuri genitori la preoccupazione che il proprio figlio appena nato possa essere sottoposto al trattamento a loro insaputa.
Nel chiarire che nessun trattamento sanitario può essere somministrato senza il consenso dell’interessato (o, in caso di minori, dei loro legali rappresentanti – i genitori) e che, attualmente, anche per le vaccinazioni obbligatorie pediatriche espressamente indicate dal D.L. 7.6.2017, n. 73 convertito con modifiche nella legge 31.7.2017, n. 119 (c.d. Legge Lorenzin) è prevista la “ghigliottina” del c.d. consenso informato, è perciò necessario che ciascuno decida liberamente, in modo consapevole e informato, quali trattamenti far somministrare ai propri figli alla nascita.
In altre parole, per ogni trattamento sanitario il soggetto deve firmare la “liberatoria” del proprio (più o meno) libero consenso alla somministrazione, senza il quale il trattamento non può essere praticato, nemmeno quelli obbligatori, come certamente non è obbligatorio -in quanto non previsto dalla legge- la somministrazione dell’anticorpo monoclonale contro l’RSV, la cui campagna di sensibilizzazione non può assolutamente essere equiparata ad un obbligo ma, semmai, accostata ad una mera raccomandazione terapeutica.
Ne consegue che per l’eventuale somministrazione del farmaco contro l’RSV al neonato dovrà essere espressamente prestato il consenso dai genitori.
Tuttavia, poiché mala tempora currunt, potrebbe darsi il caso (non da escludersi aprioristicamente) che il consenso al trattamento contro l’RSV venga inserito all’interno del protocollo sulla nascita o “piano parto” o “carta dei servizi” (o qualsiasi altra definizione possa essere data) che l’ospedale consegna ai genitori in vista del ricovero, la cui firma per accettazione di quest’ultimo comporterebbe il consenso a tutto ciò che in esso è contenuto.
Per questi motivi il Dipartimento di ALI per i bambini ha offerto gratuitamente ai futuri genitori i consigli, le istruzioni, i mezzi ed un tutoraggio per manifestare il proprio dissenso ai particolari trattamenti sanitari praticati in ospedale sui propri figli appena nati: basterà accedere al menu “attività” nella home page del sito www.avvocatiliberi.legal ove, all’interno della sezione #lasciastaremiofiglio, è presente una Diffida per negare il consenso per quei genitori che non intendano far assumere al figlio, alla nascita, l’anticorpo monoclonale contro il virus sinciziale o altri tipi di farmaci (se si desidera si può aggiungere qualsiasi altro trattamento di cui non si presta consenso, es. vitamina K), accompagnata da un Video Tutorial e da Vademecum con tutte le indicazioni per una corretta compilazione, gestione e spedizione dello strumento.
Il download è totalmente gratuito nella perfetta tradizione di Avvocati Liberi, sicchè gli atti potranno essere scaricati in autonomia ed economia per chiunque fosse interessato o determinato a rifiutare la somministrazione del detto trattamento, anche alla luce delle perplessità manifestate dal Presidente dell’ISS circa la somministrazione globale nei neonati ed anche alla luce delle risultanze emerse dallo studio MELODY pubblicato sulla rivista scientifica “the NEW ENGLAND JOURNAL of MEDICINE”, che ha evidenziato l’efficacia negativa del farmaco e n. 5 decessi nel gruppo di neonati a cui era stato somministrato il Nirsvevimab.
Ciò detto Avvocati Liberi non risponde delle scelte, degli errori, del malgoverno e delle incomprensioni che la presente strategia potrebbe ingenerare, ciascuno è tenuto ad informarsi, autodeterminarsi liberamente e difendersi da sè.
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