“NON V’E’ CHI NON VEDA”…a cura dell’Avv. Giorgia Tripoli

 

Avv. Giorgia Tripoli – portavoce ALI

 

Non v’è chi non veda è un’espressione molto amata da alcuni giuristi, forse un po’ demodé, ma che suscita in noi giovani avvocati quella riverenza e quel rispetto che fin dai primi giorni di pratica forense abbiamo provato nei confronti degli avvocati “più grandi” che con le loro bellissime toghe solcavano fieri i corridoi dei tribunali.

Una espressione che molto elegantemente e con grande stile ci dice che “se non te ne sei accorto sei tonto”!

Recentemente questa espressione è stata sostituita in alcuni scritti con il brocardo “è di solare evidenza”, che ancora con garbo ed eleganza ci dice “ci sei o ci fai?”.

L’italiano è una lingua meravigliosa, se sai usarla.

E quindi, all’alba dell’entrata in vigore delle leggi “vaccistissime” (no, non è un lapsus calami…) viene da dire alla cittadinanza tutta, ai nostri amici e parenti, ai politici e ai politicanti, ai giornalisti e ai giornalai: davvero non vedete che il nostro Paese è diventato a suon di Decreti Legge e DPCM uno Stato razziale e confessionale, ove la nuova religione non è il Cristianesimo o l’Islam, ma la venerazione del Dio Vaccino?

Non v’è chi non veda…eppure voi non vedete.

Non vedete che da domani (10 gennaio 2022) ai non vaccinati verrà inibito l’utilizzo dei mezzi pubblici, l’accesso a bar e ristoranti (anche all’aperto), lo svolgimento di attività sportive al chiuso e sport di contatto anche all’aperto.

Non vedete che tra alcune settimane ai 50enni non vaccinati (sani o malati che siano) verrà impedito di lavorare e verrà comminata una multa: insomma si verrà multati per uno status (50enne non vaccinato) e non per aver commesso un illecito.

Non avete visto e non vedete che ci sono già intere categorie di cittadini che – in quanto non vaccinati – non possono più lavorare (da mesi) e non hanno diritto, secondo il Governo, ad alcun emolumento, nemmeno un sostegno alimentare.

Non vedete (o scegliete di non vedere) che nel modernissimo 2022 ad un ragazzino di 12 anni viene impedito di salire sui mezzi pubblici per andare a scuola, gli viene impedito fare attività fisica e viene escluso da ogni occasione di socializzazione.

A questo punto, possiamo ben passare dal “non v’è chi non veda” al “è di solare evidenza” che si è instaurato in Italia un neo regime razziale e se davvero molti di voi ancora non vedono cosa sta accadendo…il sillogismo è semplice: non ci siete, ma ci fate!

Ricordo a me stessa (altro modo elegante per dire “sei veramente un babbeo se non ci hai fatto caso”) che in questo Paese TUTTI percepiscono un sussidio (dalla disoccupazione al reddito di cittadinanza, dai contributi comunali all’assegno alimentare)…tutti, ma non i nuovi ebrei: i no vax.

Se ancora qualcuno storcesse il naso all’accostamento tra no vax ed ebrei, vorrei sottoporre alla sua (scarsa) attenzione i recenti moti popolari, quali ad esempio il cartello affisso in provincia di Imola con scritto “Zyclon B ai non vaccinati” (sempre al predetto cittadino che evidentemente quando c’era la lezione di storia aveva di meglio da fare, ricordo che lo Zyclon B era il gas usato nelle camere a gas dei campi di concentramento).

Trattasi di un caso emblematico ma purtroppo non isolato di odio razziale o religioso (ove la razza non è più sinonimo di un gruppo d’individui di una specie contraddistinti da comuni caratteri esteriori ed ereditari, ma l’appartenenza ad una nuova categoria sociale creata ad hoc: i non vaccinati e la religione non è più quella confessionale classica ma la venerazione al Dio Vaccino e alla religione della scienza).

La cittadinanza (anche questa volta come 80 anni fa) pare unita e coesa con il Governo nel dare la caccia e la colpa di tutto ai “no vax”, come lo era nel 1938 a dare la colpa agli ebrei (portatori di malattie e motivo di rovina economica del bel Paese).

E nonostante l’impennata di contagi delle Feste, che ha colpito indifferentemente vaccinati e non, abbia smascherato la grande BUGIA (“chi si vaccina non si ammala e non contagia”), con domani i non vaccinati saranno i nuovi “paria” (i nuovi intoccabili…ai margini della società). I no vax devono morire di fame, devono essere ridotti in povertà tanto da non potersi pagare il mutuo, perdere la casa, non poter mantenere i figli, devono essere isolati dalla società e piegati nella volontà.

Di fatto è la “morte della ragione”: tutti contagiano tutti, ma se sei vaccinato puoi continuare a spargere il virus con pranzi, cene e partite di calcetto.

Se sei vaccinato hai “licenza di contagiare” con tanto di patentino del “bravo cittadino”…insomma un moderno figlio della Lupa con la versione 2k della tessera del partito.

A chi non vede (…ancora e nonostante tutto) ricordo che nel ventennio fascista il possesso e l’esibizione della tessera del partito era diventata in poco tempo la condicio sine qua non poter lavorare, frequentare la società, andar a scuola. L’assonanza con il moderno lascia passare verde, come direbbero i nostri Colleghi più “grandi”, è – ancora una volta – di solare evidenza. Se non lo vedete, vuol dire che vivete nell’ombra e nelle tenebre di un intorpidimento mentale ove rimanere in ammollo in una comfort zone, dove è concesso non pensare. Perché tanta fatica quando c’è la TV che ti dice cosa fare/magiare/dire?

Nei mesi la narrativa main stream si è sgretolata davanti agli occhi (chiusi evidentemente) della popolazione.

Si è rapidamente passati dal promettere che con il siero non ci si sarebbe ammalati né si sarebbero contagiati gli altri, all’accontentarsi di contrarre il virus, ammalarsi, contagiare tutti ma…non finire (forse) a rosicchiare il radicchio dalla radice (come dicevano i nostri nonni).

Insomma dall’immunità di gregge…al gregge di pecoroni (nel giro di poche varianti).

Ma ancora non basta, ai più, per accorgersi della deriva razziale e antidemocratica che il nostro Paese ha intrapreso, guidata dal Governo dei “migliori”, che ha letteralmente scippato al Parlamento il suo potere legislativo (oramai si va avanti a suon di DL nel brodo primordiale di una emergenza senza fine, che tanto piace ai potenti perché costituisce la giustificazione e il paravento per tutte le nefandezze).

Studiando le leggi razziali, l’olocausto, il nazismo ricordo perfettamente l’impossibilità di capire e giustificare un intero popolo (tedesco, ma anche italiano) che aveva accettato e, peggio, acclamato il regime e le sue leggi assurde. Ricordo l’imbarazzo dei cittadini tedeschi intervistati nei documentari che non riuscivano a spiegare perché e come erano diventati in men che non si dica ferventi antisemiti, bravi cittadini che denunciavano il vicino di casa ebreo nascosto in soffitta, che di fronte ai ghetti e alle deportazioni si giravano dall’altra parte o addirittura collaboravano con le SS e le SA.

Coloro i quali – oggi – si girano dall’altra parte di fronte ai loro amici e colleghi che vengono sospesi dal lavoro, espulsi dalle scuole, cacciati da bar e ristoranti e fatti scendere dagli autobus, dovranno un domani, spero non molto lontano, spiegare ai loro figli e ai figli dei loro figli, perché e come hanno permesso tutto questo, come sono ricaduti nell’incubo delle leggi razziali e del regime.

Dovranno spiegare come hanno potuto permettere che i ragazzini venissero cacciati dalle squadre di calcio, dalle piscine, impossibilitati a raggiungere la scuola e a condividere con i propri coetanei un gelato o una pizza.

Dovranno spiegare come hanno permesso che bravi medici, insegnanti, magistrati venissero sospesi dal lavoro e ridotti in povertà perché avevano osato opporsi al regime.

Non avevamo forse tutti studiato la storia del ‘900? Non c’erano forse stati medici, avvocati e scienziati che avevano a gran voce messo in guardia le persone dalle follie e incongruenze della narrativa del Governo? Non ci si era accorti che giornali e telegiornali ripetevano a pappagallo quanto indicato dal Governo? Non c’era stata Norimberga, Oviedo…non c’era forse l’Unione Europea?

Vedo già nei loro occhi lo stesso imbarazzo e la vergogna dei cittadini tedeschi ed italiani di quei documentari.

Vergogna, tanta vergogna. La parola riecheggia, vibra potente.

Con la differenza però, che rispetto ai loro antenati delatori e collaborazionisti, i moderni figli della Lupa avranno molte meno giustificazioni. Tutto sommato nei primi decenni del ‘900 non c’era internet e la tv satellitare per cercare un’informazione libera, non c’erano le Costituzioni nazionali (almeno non quella italiana) con tutti i suoi articoli che si prefiggevano di impedire il ritorno degli orrori della II guerra mondiale, non c’erano i trattati internazionali e le convenzioni sottoscritte dagli Stati proprio per prevenire il ripetersi dei crimini del nazismo e del fascismo.

In un ipotetico tribunale, che per alcuni sarà penale e militare, per altri solo morale, non potrà essere concessa alcuna attenuante o esimente, perché se errare è umano, perseverare è diabolico.

Concludo questo scritto con le parole di Primo Levi: “Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte, tra polacchi, ucraini, bielorussi, russi, yugoslavi, rom, disabili, dissidenti politici, prigionieri di guerra, testimoni di Geova e omosessuali.

Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione. Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all’aumento del consenso. Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla “razza” e al colore della pelle. Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un’altra religione. Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità. Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione.

Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse “normale”.

Ed a questo punto della nostra storia moderna, ove si è creato uno spartiacque tra umano e transumano, possiamo ben dire: non v’è essere umano che non veda…se non vedete fatevi due domande sulla vostra umanità.

Avv. Giorgia Tripoli

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