L’ETICA DELL’INOPPORTUNITA’: AIFA INCONTRA LA MAGISTRATURA a cura dell’Avv. Federica Fantauzzo

 


Da quasi due anni le questioni connesse ai “vaccini anti-covid-19” e alle “cure domiciliari contro il covid-19” animano le piazze italiane, i dibattiti televisivi e giornalistici, i social, i rami del Parlamento (esautorato) ed ovviamente le aule di giustizia.

Popolo, Professionisti, Associazioni e Movimenti vari hanno battagliato – e battagliano ancora – con passione e determinazione contro la dittatura sanitaria che impone vaccini non sicuri e non efficaci e che ostacola, colpevolmente, le cure alternative.

Popolo, Professionisti, Associazioni e Movimenti vari hanno sollevato il loro grido di aiuto alla magistratura civile, amministrativa, penale e, oggi, anche costituzionale, contro i baroni della sanità pubblica…e tra essi contro AIFA.

Ed ecco un’altra storia tutta italiana.

Mentre i fascicoli giudiziari contro AIFA si impolverano sulle scrivanie dei giudici, cosa hanno fatto 90 magistrati italiani il 19 maggio 2022?

OVVIO: sono andati a Roma per partecipare ad un corso di aggiornamento organizzato da AIFA e Scuola Superiore della Magistratura! 😳

Titolo del corso?

OVVIO: “Crimine farmaceutico: normative e strumenti di contrasto”. 😳

Per evitare di essere tacciata di “complottismo” riporto di seguito uno stralcio di quanto riportato sul sito AIFA, circa le tematiche affrontate:
Gli interventi dei relatori sono stati incentrati … sugli aspetti regolatori più rilevanti relativi ai medicinali per uso umano, che disciplinano la produzione, l’autorizzazione all’immissione in commercio, la distribuzione e l’importazione da Paesi esteri…”

OVVIAMENTE nessuno pensa 🤔 che durante il corso si sia parlato della situazione pandemica (presente, passata o futura) o che si sia tentato un condizionamento unilaterale delle questioni care a milioni di italiani, ma è ragionevole pensare che l’evento del 19.5.2022 sia quanto meno inopportuno!!!

Non dimentichiamo che anche i magistrati hanno un CODICE ETICO che impone loro di astenersi “da ogni forma di intervento che possa indebitamente incidere sull’amministrazione della giustizia ovvero sulla posizione professionale propria o altrui” (art 2), perchè “Il magistrato garantisce e difende, all’esterno e all’interno dell’ordine giudiziario, l’indipendente esercizio delle proprie funzioni e mantiene una immagine di imparzialità e di indipendenza” (art. 8).

Il magistrato deve evitare “qualsiasi coinvolgimento in centri di potere partitici o affaristici che possano condizionare l’esercizio delle sue funzioni o comunque appannarne l’immagine”; non deve accettare né espletare “attività che ostacolino il pieno e corretto svolgimento della propria funzione o che per la natura, la fonte e le modalità del conferimento, possano comunque condizionarne l’indipendenza” (art. 8).

Il magistrato ha il dovere dell’IMPARZIALITA’ e per questo “Assicura inoltre che nell’esercizio delle funzioni la sua immagine di imparzialità sia sempre pienamente garantita. A tal fine valuta con il massimo rigore la ricorrenza di situazioni di possibile astensione per gravi ragioni di opportunità.” (art. 9).

Alla luce di quanto accaduto, forse l’INOPPORTUNITA’ è diventata eticamente corretta! 🧐

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