12/01/2022 Sul Confinamento nelle Piccole Isole, a cura dell’Avv. Elena Feresin

 

 

Avvocati Liberi – United Lawyers for Freedom, in
qualità di Associazione deputata alla tutela dei diritti
naturali e delle libertà fondamentali degli individui tutti
con la diffida inviata al presidente della Regione del
Veneto e per conoscenza al sindaco di Venezia ha
fermamente sostenuto e continuerà a sostenere il
popolo Veneziano e Veneto, così come qualsiasi altro
individuo che si muova sul territorio di Venezia, isole
comprese, vista l’impossibilità di spostarsi in entrata o
in uscita da queste aree a seguito dell’entrata in vigore
del decreto legge n. 229 del 30 dicembre 2021.
La diffida è stata inviata per sollecitare il presidente della Regione del Veneto ad impugnare il decreto-legge sopra citato, così da ripristinare la legalità e la democrazia ormai annichilite da quest’ultimo provvedimento distopico,
antidemocratico e antiumano nella medesima misura di quanto fatto dalla legislazione che l’ha preceduto in quest’ultimo biennio le cui finalità, ben lontane dall’essere di tipo sanitario, sono ormai acclarate ai più: instaurare
una dittatura sanitaria in tutta l’Europa partendo dall’Italia e così riproporre gli obiettivi del cartello IG-Farben finanziatore della I e della II guerra mondiale.
La guerra asimmetrica contro il genere umano procede a piccoli passi accerchiando le persone o meglio i diritti e le loro libertà, sanzionandole soltanto perché il loro pensare non coincide con quello unico imposto dal sistema imperante.
Una di queste sanzioni sociali è il confinamento di individui liberi nelle isole veneziane e in Venezia (ma così pure in tutte le altre isole italiane), al di fuori di qualsiasi condizione di legge se non quella prevista e imposta illegalmente
da un governo che ormai senza alcun ritegno legifera ius vitae et necis dei propri cittadini, dimostrandosi a tutti gli effetti un Leviatano feroce al quale nessuna istituzione sta ponendo limite.
Il confinamento sulle isole veneziane e in Venezia stessa rappresenta un regresso nel passato ai tempi bui del ventennio fascista (o nazista) quando i dissidenti venivano limitati o privati della loro libertà e tra queste quella di
movimento anche soltanto per una loro condizione personale.
Emblematico il film di Ettore Scola “una giornata particolare” ambientato in pieno ventennio fascista ove il protagonista subisce il confino in Sardegna dopo aver perduto il posto di lavoro all’EIAR soltanto perché omosessuale.
Questa fase drammatica della storia italiana si ripropone ancor oggi con le medesime fattezze d’allora anche se questa somiglianza incredibile non viene colta dai negazionisti di sistema, ma dai più accorti e liberi pensatori sì.
Tra questi Vera Sharav, ebrea deportata e sopravvissuta ai campi di sterminio la quale sostiene l’identità tra le violenze di ora e di allora.
Un sistema che (falsamente) tutela le minoranze impegnandosi (falsamente)
a rimuovere le disuguaglianze è inaccettabile se contestualmente si rivela violento contro coloro che per convinzione personale o per condizioni di salute non intendono o non desiderano assumere il siero genico sperimentale falsamente denominato vaccino.
Così come i non sierati che rimangono confinati nelle piccole isole veneziane e in Venezia se privi di automezzi personali per spostarsi.
Fortunatamente (se di fortuna possiamo parlare) la diffida di ALI unitamente a tante altre diffide ha contribuito a far retrocedere il Moloch statale, tanto che con ordinanza del ministero della salute è stata concessa una deroga per
gli studenti dal 10 gennaio al 10 febbraio 2022.

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